1916-2016. E’ una storia lunga un secolo quella di Ferruccio Lamborghini, che cento anni fa nasceva a Renazzo, Cento, paesino della provincia di Ferrara. E’ la storia di un uomo, del suo genio, dei suoi lavoratori. E’ la base solida di un marchio che oggi, dopo gli alti e bassi del passato, si conferma uno dei brand più prestigiosi del motorismo mondiale.“Il centenario è una celebrazione che non solo rinvigorisce l’orgoglio italiano, ma che richiama l’attenzione di appassionati, turisti, specialisti di settore e  media internazionali”, ci spiega Fabio Lamborghini, nipote e incoming manager del Museo Ferruccio Lamborghini di Funo Argelato.

Quali sono gli eventi in calendario?

Il primo è imminente. Domenica 31 gennaio debutterà al Carnevale di Cento un carro dedicato a Ferruccio. Una vera opera d’arte, che sarà possibile ammirare per tutte le quattro domeniche di febbraio. In aprile, invece, quando il 28 ricorrerà l’anniversario della nascita, cinque giorni saranno dedicati ai festeggiamenti nella provincia di Ferrara, con eventi, mostre, proiezioni, esposizioni che ricopriranno una zona di 100 km di raggio. Una serata di gala nelle sale del Museo concluderà le celebrazioni. Inoltre, al Salone di Ginevra, Lamborghini presenterà una vettura esclusiva dedicata al centenario. Vorrei aggiungere che è stato da poco chiuso un accordo con una produzione statunitense per un film sulla vita di Ferruccio Lamborghini, che sarà girato proprio sul nostro territorio.

Lei ogni giorno si confronta con i turisti che visitano il Museo dedicato all’imprenditore. Quali reazioni incontra nei visitatori?

I turisti stranieri sono quelli che maggiormente rimangono impressionati dalla storia di Ferruccio, dalle automobili e anche dai trattori. Si emozionano, si meravigliano e questo è riscontrabile nelle dediche che lasciano sul nostro guest book e dalle recensioni sul web. E’ il compenso migliore per tutti i sacrifici che la nostra famiglia ha fatto affinché il Museo non solo restasse in vita, ma si espandesse nei 5000 metri quadrati dell’attuale sede. Inoltre, mi piace accompagnarli personalmente nel percorso museale, dando un valore aggiunto alla loro esperienza.

Due vetture del Museo saranno presenti al Salone d’Inverno di Ferrara…

Sì, saremo presenti questo fine settimana a Ferrara con la Miura del 1969, una vettura che ha segnato un importante passo nell’innovazione tecnologica dei motori e nei canoni del design, e che impreziosisce qualsiasi fiera di auto d’epoca. Porteremo anche una Topolino, modificata da Ferruccio, con la quale percorse la Mille Miglia del 1948.

Come accoglie le notizie positive sull’andamento del brand e sull’annuncio di investimenti e assunzioni nello stabilimento di Sant’Agata?

Anche se l’azienda non appartiene più da molto tempo alla nostra famiglia, consideriamo il Gruppo Audi il miglior proprietario che potesse gestire il marchio. Hanno investito tantissimo nella storia e nella qualità Lamborghini, ottenendo le soddisfazioni che meritano, e apprezziamo molto che, proprio come fece Ferruccio, intendano offrire lavoro mantenendo la produzione sul territorio. L’ultimo modello Aventador, poi, rispecchia esattamente il design esclusivo e aggressivo che mio zio amava

Quali valori le ha lasciato l’esempio di Ferruccio?

Tre: impegno, umiltà e dedizione, sapendo selezionale i collaboratori, concedendo loro la libertà di proposta e creatività. Solo un team può essere vincente. 

Chiara Ingrosso

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