29 marzo 2023 – Fino all’11 giugno il Museo nazionale dell’Automobile di Torino (Mauto) ospita “L’ISO-Avventura” la mostra che racconta la storia industriale della Iso Rivolta, partita dalla Isothermos di Bolzaneto, una fabbrica di caloriferi e refrigeratori elettrici, acquistata dall’ingegnere Renzo Rivolta nel 1939 che,dopo un bombardamento su Genova che ne aveva distrutti gli opifici,decise di trasferirla a Bresso nel 1942 e,alla fine della seconda guerra mondiale,di convertirla alla produzione di motociclette. La Iso Rivolta divenne uno dei marchi più rappresentativi del miracolo economico e del genio italiano negli Anni ‘50 e ‘60 con una produzione di altissima qualità costruttiva, tecnica e prestazionale: dagli scooter alle motoleggere mosse dal “motore a cilindro sdoppiato” come l’Isoscooter 125 e l’Isomoto 125.
Grande successo ebbero anche i veicoli commerciali e lo scooter 150 F “Diva” così come vincente fu la scelta di produrre veloci e lussuose granturismo, in particolare la 300 e la Grifo che hanno stregato star come John Lennon e Barbara Hutton, la berlina S4/Fidia definita
“le quattro poltrone più veloci del mondo” o l’innovativa Lele con le sue linee che anticipano gli elementi di stile degli anni 70. Tutti capolavori della tecnica e del design dovuti a personalità come Ermenegildo Preti, Pierluigi Raggi, Giotto Bizzarrini, Giorgetto Giugiaro, Marcello Gandini ed Ercole Spada.
“Tra gli oltre 80 marchi provenienti da tutto il mondo che compongono la Collezione del Mauto, Iso Rivolta è uno tra i più rappresentativi della realtà industriale italiana del Secondo Dopoguerra, per la varietà dei prodotti, le innovazioni tecniche, il design inedito. La mostra – ha spiegato Mariella Mengozzi, direttore del Mauto – valorizza questo patrimonio storico attraverso il coinvolgimento dei collezionisti/prestatori a livello internazionale”.
In esposizione dodici esemplari della produzione Iso che per la prima volta raccontano il marchio attraverso una selezione diversificata di modelli, che consentono di comprendere la capacità imprenditoriale dell’azienda, tra cui la Iso Isetta del 1954, la rara Isomoto C del 1955 prodotta per un solo anno, un pezzo unico del 1961 realizzato solo come prototipo conosciuto con il nome tecnico di Progetto e il rarissimo esemplare Ir Gt 340 365 del 1964. La mostra è anche l’occasione – appoggiata dal MAUTO – per promuovere la costituzione de “l’Archi-Museo Iso” per riunire l’ampio patrimonio di documenti e oggetti e una parte di veicoli della produzione Iso Rivolta, raccolti e donati negli anni. Museo che dovrebbe realizzarsi all’interno di una parte degli storici capannoni di Bresso (MI) sopravvissuti alla demolizione, lì dove è nato il mito Iso Rivolta e dove è giusto che torni per mostrarsi quale eredità culturale aperta a tutti.