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Stefano Lo Russo
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Tradizioni Motoristiche
Torino è sede della prima esposizione di automobili nel 1898 e l’anno dopo vanta già sette ditte costruttrici di automobili, che nel 1907 diventano 21. Torino diventa la capitale dell’industria automobilistica italiana, posizione che consolida negli anni successivi dove conosce uno sviluppo incredibile che modifica la vita delle persone, l’urbanistica delle città e l’architettura delle industrie. Il Borgo San Paolo, già dai primi del ‘900, diviene l’espressione della fabbrica-quartiere torinese.
Intanto l’11 luglio del 1899, davanti al notaio Ernesto Torretta, nove tra imprenditori e nobili piemontesi con in prima linea l’ex ufficiale di cavalleria Giovanni Agnelli hanno costituito, con un capitale sociale di 800 mila lire, la Società anonima Fabbrica Italiana di Automobili Torino. Pochi mesi dopo la ragione sociale diventa Fabbrica Italiana Automobili Torino: la sigla Fiat che in latino vuol dire “Che sia!”.
Il primo stabilimento dell’azienda viene inaugurato nel 1900: nei primi anni, si producono poco più di venti automobili all’anno, realizzate da una trentina di operai. Nel 1903 arriva la quotazione in Borsa. Dopo la 4 HP, il primo modello, seguono molte altre vetture. Nel frattempo Fiat si dedica anche alla produzione di motori per gli aerei, di tram, di autobus e di autocarri. Nel 1916 prende il via la costruzione della fabbrica del Lingotto, che entra in funzione nel decennio successivo, con l’inaugurazione della linea di montaggio: sono i primi passi verso una produzione di massa.
Nel 1930 nasce la prima automotrice di tutto il mondo, la Littorina, mentre nel 1939 a Torino viene inaugurato lo stabilimento Mirafiori. Nel 1943 Agnelli si ritira dall’azienda, e suo nipote Gianni entra nel consiglio di amministrazione. Dopo la crisi dovuta alla Seconda Guerra Mondiale, il gruppo è protagonista del miracolo economico italiano, con ben più di 400mila macchine prodotte ogni anno. Nel 1955 viene lanciata sul mercato la 600, e due anni più tardi tocca alla 500. La struttura industriale successivamente si rafforza, con nuove fabbriche aperte in tutto il mondo, mentre nel 1964 viene presentata la 850, cui fanno seguito la 124 e la 128. Negli anni Settanta è la volta della 127.
Durante questo decennio la società viene convertita in una holding e il processo di riorganizzazione porta alla creazione di Fiat Trattori, mentre la Magneti Marelli nata come joint venture tra la Ercole Marelli e la stessa Fiat, diventa definitivamente autonoma. Gli anni Ottanta sono quelli del grande boom, reso possibile dalla Panda, subito leader nel settore delle utilitarie, dall’Uno e dalla Tipo nel 1988 poi premiata come auto dell’anno.
Nel 1993 Fiat accoglie nel gruppo il marchio sportivo Maserati. Nel 1998 viene messa in commercio la Multipla: un anno prima del centenario dell’azienda che all’inizio del millennio ha oltre 221 mila dipendenti.
Negli anni Duemila viene avviata una breve alleanza con General Motors. Dopo le morti di Gianni e Umberto Agnelli diventa presidente Luca Cordero di Montezemolo, con Sergio Marchionne amministratore delegato che gestirà in prima persona l’accordo di alleanza con Chrysler (FCA, Fiat Chrysler Automobiles) che nascerà il 29 gennaio 2014 con Montezemolo che verrà sostituito alla presidenza da John Elkann. La nuova società viene quotata sulla Borsa di New York e sulla Borsa di Milano.
IL 2018 è segnato da un improvviso e inaspettato cambiamento ai vertici del Gruppo conseguente alla prematura scomparsa di Sergio Marchionne. Mike Manley viene nominato Amministratore Delegato di FCA il 21 luglio. Nel 2019 Il marchio Fiat celebra il suo 120° anniversario; il 31 ottobre il gruppo PSA ed FCA iniziano a progettare l’unione delle due case automobilistiche; il 18 dicembre viene raggiunto l’accordo tra i due grandi gruppi e vengono poste le basi per la nascita di Stellantis (dal verbo latino “stello” che significa “essere illuminato di stelle”) il cui nome sarà ufficializzato il 5 luglio 2020. A dicembre l’annuncio che Mike Manley guiderà le operazioni nordamericane di Stellantis, una volta completata la fusione tra FCA e PSA. Il 4 gennaio 2021 le rispettive assemblee degli azionisti approvano in streaming la fusione nelle rispettive assemblee straordinarie. Il 16 gennaio la fusione tra FCA e PSA diventa “operativa”.Presidente di Stellantis è John Elkann, Carlos Tavares l’amministratore delegato. Il primo azionista del gruppo Stellantis è Exor con il 14,4%. La famiglia Peugeot detiene il 7,2%mentre lo Stato francese detiene il 6,2%. Infine, i cinesi di DongFeng possiedono il 5,6%. La sede operativa del nuovo gruppo si sposta ad Amsterdam. Il nome Stellantis viene utilizzato unicamente a livello di gruppo come Corporate Brand. I singoli nomi e marchi che compongono il gruppo rimarranno invariati componendo una galassia che racchiude i seguenti brands: Abarth, Alfa Romeo,Chrysler, Citroen, Dodge, DS Automobiles, Fiat, Fiat Professional, Jeep, Lancia, Maserati, Monpar, Opel, Vauxhall,Peugeot, RAM.
Torino è il terzo polo economico italiano per Prodotto Interno Lordo e tra città e cintura urbana – oltre a FCA – sono presenti alcune delle più importanti aziende del settore automotive e simboli del made in Italy motoristico come Italdesign Giugiaro e Pininfarina. Il forte radicamento del settore automobilistico nel territorio è favorito anche da un sistema universitario con percorsi di studio esclusivi come quello del Politecnico di Torino l’unico in Italia ad avere un corso di laurea in Ingegneria dell’autoveicolo e la presenza di importanti università di design come l’IED e l’IAAD.
A Torino si trova il Museo Nazionale dell’Automobile nato nel 1932 da un’idea di due pionieri del motorismo nazionale, Cesare Goria Gatti e Roberto Biscaretti di Ruffia (primo Presidente dell’Automobile Club di Torino e tra i fondatori della Fiat). È però il figlio di Roberto, Carlo, a ideare e radunare l’esposizione iniziale, con l’intento di raccontare una giovane ma già affascinante storia dell’automobile. Il nome dell’aristocratico torinese, grande appassionato di automobili, grafico pubblicitario di professione dotato di estro artistico, ironia e grandi capacità nel disegno tecnico, si lega indissolubilmente al Museo. Ma Carlo Biscaretti non riuscirà a vedere la sua opera compiuta e la prestigiosa sede costruita da Amedeo Albertini verrà inaugurata nel 1960, un anno dopo la sua morte, e intitolata al suo fondatore. La collezione ha continuato ad arricchirsi negli anni e l’esigenza di un nuovo spazio espositivo ha portato alla realizzazione di un progetto di ristrutturazione dell’edificio, realizzato nel 2011 dall’architetto Cino Zucchi, completato da una spettacolare contestualizzazione scenografica dell’allestimento creata da François Confino. Il percorso espositivo, sviluppato su tre piani, è concepito come un viaggio emozionale tra vetture d’epoca e auto da sogno, importanti prototipi e modelli iconici, mentre in sottofondo risuonano canzoni degli anni Sessanta e il ruggito dei motori della Formula Uno (fonte MAUTO).
A Torino ha sede l’Automotoclub storico italiano nato il 25 settembre del 1966 a Bardolino in provincia di Verona, dalla fusione del Veteran Car Club d’Italia, con sede a Torino, e la FIAME, con sede a Milano, ponendo fin dall’origine la propria sede legale presso il Museo dell’Automobile Carlo Biscaretti di Ruffia di Torino. Il primo passo importante verso la creazione di un’unica federazione di club è rappresentato dall’incontro tenutosi il 18 giugno 1966 a Grugliasco, nello studio del Cavalier Giovanni Battista Pininfarina. Durante l’incontro vengono redatti e sottoscritti i preliminari della fusione tra i due club. Da semplice club per gli appassionati l’A.S.I. si è trasformato in un vero e proprio movimento a tutela e salvaguardia del motorismo storico. Dal 1978 la segreteria dell’A.S.I. ha cambiato sede diverse volte, ma dal 2006 il grande salto di qualità e di spazio, con la nuova struttura storica di Villa Rey.
Nell’area del Torinese sono presenti gli stabilimenti di Alenia Aermacchi (gruppo Leonardo) la società italiana nel campo aeronautico fondata nel 1990 come Alenia Aeronautica e uno dei 4 siti italiani di Thales Alenia Space dove si progettano e integrano moduli pressurizzati per la Stazione Spaziale Internazionale, satelliti scientifici, sonde interplanetarie e rover.