Sant'Agata Bolognese

Sant’Agata Bolognese  

Sindaco:

Giuseppe Vicinelli

Sede:

Via 2 agosto 1980, 118

Numero Abitanti:

7.283

Telefono:

051 6818 911

Superficie Comunale:

Km2 34,79

Tradizioni Motoristiche

Casa automobilistica Lamborghini A Sant’Agata Bolognese trova sede la nota azienda di automobili Lamborghini: il marchio che ha reso mitiche tutte le supercar qui prodotte. In senso più ampio Sant’Agata figura tra i luoghi “sacri” della Motor Valley Emiliana, ovvero un florido bacino che annovera tra i più importanti distretti industriali nel settore auto e moto (Maserati, Ducati, Ferrari, Lamborghini, ecc..). La storia racconta che alla fine degli Anni ’50 Ferruccio Lamborghini, originario di Renazzo (frazione di Cento, paese vicino), già imprenditore di successo nella produzione di trattori agricoli, possedesse due auto granturismo del marchio Ferrari e non essendo pienamente soddisfatto delle loro caratteristiche tecniche, decise di costruirne lui stesso di migliori. Fu così che riunì i suoi più stretti collaboratori per fondare una nuova azienda. Lo stabilimento Automobili Lamborghini sorse dunque nel 1963, con un team di tecnici e ingegneri di alto profilo professionale, tra cui Giotto Bizzarrini, Gian Paolo Dallara, Corrado Carpeggiani, Paolo Stanzani e Franco Scaglione. La prima vettura costruita in serie è stata la 350GT, cui hanno fatto seguito due modelli della 400GT. In pochissimo tempo Lamborghini riuscì ad inserirsi nel settore delle auto granturismo di livello più elevato, vincendo la sfida tecnica che si era prefissato, nonostante lo scetticismo diffuso. Ma il vero successo arrivò con la Miura, lanciata nel 1966, che manterrà il primato in termini di prestazioni fino agli Anni ’70. Intanto si alternavano altri modelli tra cui l’Espada, la Marzal, la Jarama, fino ad arrivare all’Urraco del 1970. Quegli anni segnarono però un momento particolarmente delicato, di debolezza economica, che determinarono l’uscita di scena di Ferruccio Lamborghini che si ritirò presso la sua tenuta “La Fiorita” (sul lago Trasimeno). Poco prima del ritiro però Ferruccio fece in tempo a lanciare il marchio Lamborghini in motonautica, impegnandosi con successo nelle corse per motoscafi. Nei periodi a seguire si avvicendarono diverse gestioni in azienda, furono gli anni della Countach, capace di registrare il primo record di vendite, della Urraco e della Diablo. Alla fine degli Anni ’80 si assiste anche al debutto di Lamborghini in Formula Uno, una breve parentesi che ha consentito all’azienda di produrre motori per monoposto dalle inedite capacità (lo stesso Ayrton Senna, durante un test, rimase colpito dalla potenza e l’elasticità del motore Lamborghini, dandone parere favorevole per utilizzarlo). Nel 1998 (e ancora oggi) Lamborghini entra a far parte del Gruppo Audi, e si assiste ad una sorta di cambio generazionale, cui fa seguito un importante progetto di rilancio del marchio. Sono anni caratterizzati da ampliamenti (tra cui la nascita del Museo, del reparto Design) e finanziamenti nella ricerca che danno grande slancio alla casa automobilistica del Toro. In termini di prodotti, debuttano le prestigiose Murciélago, Reventon, Gallardo, Huracàn, Aventador, fino al prototipo dell’Urus. L’Usus, prima vettura ideata per il segmento SUV, è stata lanciata al Salone di Pechino del 2012, nell’anno in cui si sono celebrati i primi 50 anni della casa automobilistica, e si appresta a diventare realtà nel 2017.

Museo Lamborghini Inaugurato nel 2011, il Museo Lamborghini, posto all’ingresso dello stabilimento produttivo, accoglie ed orienta i visitatori a passare in rassegna le diverse auto leggendarie per scoprirne le sofisticate e sorprendenti caratteristiche. Attraverso le sue ampie vetrate, struttura che gli conferisce luminosità ed eleganza, si percepisce anche dall’esterno la quantità di vetture esposte in modo permanente (talvolta in rotazione) dai primi modelli prodotti, al piano terra, fino alle versioni speciali e prototipi, del piano superiore.

Itinerario a tema Lamborghini: Dipinto del Toro all’ingresso della città Dal 2014, ad accogliere i visitatori, è stato posto sul muro che affaccia su Piazza della Vittoria, all’ingresso del Paese, un dipinto raffigurante il Toro, mitico emblema della casa Automobilistica Lamborghini. Toro che riconduce direttamente al fondatore del marchio, Ferruccio, essendo infatti il simbolo del suo segno zodiacale. Il Toro che è stato apposto su iniziativa dell’”Associazione Tori e Motori”, riporta la scritta: Per onorare la leggenda sempre. Per sempre. Rotonda dedicata a Bob Wallace Nel 2015 il Comune di Sant’Agata Bolognese ha intitolato una rotatoria alla memoria di Robert, “Bob” Wallace, il primo test driver della nota casa Automobilistica. Originario della Nuova Zelanda, Wallace era venuto in Italia per inseguire la propria passione che lo avrebbe portato a lavorare per i più importanti marchi d’auto sportive. La cerimonia d’intitolazione si è svolta a ridosso del giorno in cui si sarebbe svolto il suo 77° compleanno, alla presenza di amici e colleghi provenienti da diverse parti del mondo. Parco Biodiversità “Lamborghini” Nella primavera 2011 è stato realizzato il “Bosco delle querce” che si estende su cinque ettari circa di terreno agricolo nel territorio santagatese (non molto distante dalla nota casa Automobilistica). Il Parco è frutto di un progetto chiamato “Parco Biodiversità” promosso e finanziato da Automobili Lamborghini. L’intervento attuato con la collaborazione delle Università di Bologna, Bolzano e Monaco, si propone di studiare i diversi ritmi di crescita e il relativo assorbimento di anidride carbonica (CO2) di circa 10.000 esemplari di quercia farnia, messi a dimora a diversa distanza tra loro, in modo da riprodurre situazioni di densità paragonabili ad un’area boschiva. La disponibilità di un’area residua, nonché la volontà dell’azienda Lamborghini e del Comune, hanno permesso di ricavare una zona aperta al pubblico con finalità didattico-ricreative. Dotata di percorsi pedonali che attraversano le zone d’interesse ambientale (arboree, ad arbusti, zone umide, boschetti, siepi e filari) si presta per percorsi naturalistici rivolti a tutti e per visite scolastiche che intendono sviluppare progetti e ricerche in materie agro-ambientali.

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