Pomigliano D’Arco
Sindaco:
Comune Commissariato
Sede:
Piazza Municipio, 3 – 80038
Numero Abitanti:
40.088
Telefono:
081.5217111
Superficie Comunale:
Km2 11,71
Sito Web:
Tradizioni Motoristiche
Pomigliano d’Arco, in provincia di Napoli, è un polo industriale tra i più importanti del sud Italia legato fin dal 1938 al marchio Alfa Romeo, dal primo centro aeronautico allo storico stabilimento Alfasud ridenominato nel 2008 Giambattista Vico ora di proprietà del gruppo Stellantis, che ospita anche il centro di ricerca e sviluppo nel settore automotive Elasis, lo stabilimento della Leonardo (ex Alenia Aermacchi) e quello dell’Avio Aero (General Electric).
Alfa Romeo – Fiat – FCA – Stellantis
Pomigliano D’Arco nasce attorno all’Alfa Romeo. L’intera pianta della città industriale è stata disegnata a forma di aeroplano dall’architetto Alessandro Cairoli nel 1939. Nei progetti doveva diventare uno dei poli industriali più avanzati d’Italia nel campo dell’aeronautica ma anche una cittadella autonoma in cui tutti gli operai dovevano avere una casa con un orto e vivere a pochi metri dalla fabbrica, in modo da ottimizzare i tempi di viaggio da e verso l’azienda.
Cairoli presentò il progetto a Mussolini nel 1936, in presenza anche del Direttore Generale dell’Alfa Romeo. Per la realizzazione bastò un solo anno di lavori e nel 1940 l’impianto già lavorava a pieno regime con 6.000 operai impiegati. E nel 1942 la Alfa Romeo Avio commissionò a Cairoli l’ampliamento del polo industriale ma poco dopo, fu tutto raso al suolo dai bombardamenti. L’avventura dell’industria aeronautica militare precipitò dopo la guerra, anche se ancora oggi esiste un “polo aeronautico” di industrie a Pomigliano, proprio vicino allo stabilimento che nacque nel 1972 sulle ceneri dell’antica fabbrica di aerei.
Alla fine degli anni sessanta il Presidente Alfa Romeo Giuseppe Luraghi decise il rifacimento dello stabilimento di Pomigliano, che prevedeva la sua trasformazione in un impianto automobilistico e un investimento nel Sud Italia nel tentativo di limitare l’emigrazione meridionale verso le fabbriche del Nord, limitando i problemi sociali e di integrazione. Nasceva così il progetto denominato “Alfasud” nome che fu anche quello della prima vettura ad essere prodotta a Pomigliano d’Arco che segnò l’esordio nel segmento medio-piccolo per la casa del Biscione e prima auto Alfa Romeo a trazione anteriore. La commercializzazione delle prime serie diede enormi frutti (venduti circa settantamila veicoli). Nel 1975 alla versione berlina si accostò la variante “Giardinetta” a tre porte, seguita nel 1976 dal debutto della coupé “Alfasud Sprint”.
Nel 1982, in virtù di un piano di ristrutturazione aziendale teso a rilanciare l’occupazione nell’impianto, l’Alfasud S.p.A. cambiò nome in “I.N.C.A. Investimenti” e partirono i lavori per l’erede dell’Alfasud, che uscirà di produzione nel corso del 1984, sia nella versione berlina che Giardinetta mentre la versione coupé “Sprint” resterà in produzione fino al 1989.
L’erede sarà l’Alfa Romeo 33, una berlinetta 5 porte disegnata da Ermanno Cressoni. Per realizzarla furono automatizzati i processi produttivi con l’introduzione dei nuovi robot. Nel 1984 si aggiunse la versione station wagon denominata 33 Giardinetta e successivamente la 33 Sportwagon. Sempre nel 1983 iniziò a Pomigliano anche la produzione di alcune componenti ed organi meccanici dell’Arna, la vettura di casa Alfa Romeo di fascia medio bassa, progettata grazie all’accordo con la Nissan e prodotta nello stabilimento di Pratola Serra (AV), che si rivelò un fallimento industriale.
Nel 1986, l’IRI cedette la proprietà dell’Alfa Romeo alla Fiat. Con la nuova gestione, lo stabilimento fu rinominato “Stabilimento Alfa-Lancia di Pomigliano d’Arco”, venne avviato un piano straordinario per la salvaguardia dell’occupazione, con l’inizio dell’assemblaggio nel 1987 di alcuni esemplari della Autobianchi Y10.
Nel 1989 terminato il ciclo produttivo dell’Alfasud Sprint la Fiat, decise di allestire a Pomigliano la produzione di parte dei componenti e dei lamierati della Fiat Tipo che veniva già prodotta nello stabilimento Fiat di Cassino. La produzione cessò nel 1990 dopo nemmeno un anno ma con un nuovo piano di investimenti, si allestirono le linee di produzione di alcuni modelli basati sulla piattaforma “Tipo” e verranno prodotte l’Alfa Romeo 155 e le nuove compatte per sostituire la 33.
La produzione dal 1992 della 155 non ottiene il successo di vendita sperato, nonostante gli ottimi risultati delle versioni da gara elaborate per le competizioni e così nel 1993 viene allestita la seconda generazione della Lancia Delta, basata anch’essa sul medesimo pianale e proposta inizialmente con carrozzeria hatchback 5 porte, e successivamente, nella declinazione 3 porte stile coupé denominata HPE (High Performance Estate).
Accanto alla Delta vengono allestite le linee delle nuove compatte Alfa Romeo: la 145 e la 146. Con l’entrata a pieno regime della produzione di questi nuovi modelli la fabbrica di Pomigliano si rilancia e studia il modello destinato a prendere il posto della 155, che da fine 1997 sarà l’Alfa Romeo 156, tanto innovativa da vincere il premio Auto dell’Anno 1998. Proposta in origine nella semplice carrozzeria berlina, grazie al suo successo la 156 verrà realizzata pure nella variante station wagon, chiamata 156 Sportwagon e presentata nel 2000; medesimo anno in viene assegnata all’impianto anche l’attività di assemblaggio della nuova media a due volumi Alfa Romeo 147, dapprincipio in veste di berlina 3 porte e dal 2001 anche 5 porte, riprendendo lo stesso family feeling di design della 156.
Lo stabilimento di Pomigliano ospiterà dal 2003 anche la produzione dell’Alfa Romeo GT e dal 2005 quella dell’Alfa Romeo 159 e nel 2006 della sua variante station wagon, battezzata 159 Sportwagon.
Nel 2007 Fiat Auto diventa Fiat Group Automobiles, l’Alfa-Lancia si tramutata in Alfa Romeo Automobiles. Nel 2008, lo stabilimento viene rinominato “Giambattista Vico”. Nel 2010 Fiat cede la proprietà dello stabilimento alla controllata Fabbrica Italia Pomigliano. L’ultima vettura Alfa Romeo prodotta a Pomigliano fino al sarà la 159. A partire dal dicembre dello stesso anno, nello stabilimento è iniziato l’assemblaggio della nuova Fiat Panda. La piccola Fiat, sarà prodotta in oltre 1,4 milioni di esemplari sui quasi 8 milioni della sua storia. Complessivamente, sono state oltre 5 milioni le vetture prodotte nello stabilimento di Pomigliano dal 1972 a oggi.
Nel 2013 la proprietà dello stabilimento torna a Fiat Group Automobiles che l’anno dopo diventerà FCA (Fiat Chrysler Automobiles) riunendo due colossi dell’automobile: Fiat Group e Chrysler Group. A gennaio 2021 nasce ufficialmente il gruppo Stellantis nato dalla fusione tra i gruppi PSA e Fiat Chrysler Automobiles.
Nei piani Stellantis il futuro dello stabilimento di Pomigliano è affidato ancora una volta al marchio Alfa Romeo con il lancio produttivo del Suv compatto Tonale (anche nelle due versioni ibride) oltre la conferma della produzione anche della futura nuova Panda.
Elasis
è il centro di ricerca Fiat del mezzogiorno. Nato nel 1988 sui terreni del vecchio aeroporto ormai chiuso, nel giro di pochi anni è diventata una delle realtà tecnico-scientifiche di riferimento della ricerca e sviluppo nel settore Automotive ed una delle più importanti società europee di ingegneria avanzata. Prevede un organico di circa 800 addetti.
Leonardo
Il sito produttivo di Pomigliano d’Arco ospita oltre 2 mila lavoratori. Qui si effettuano due lavorazioni: assemblaggio di aerostrutture primarie e di fusoliere complete, inclusi i sistemi. Per l’ATR (veicolo commerciale ad elica) viene costruita l’intera fusoliera dotata di tutte le apparecchiature ed i sistemi. Il programma ATR rappresenta il leader mondiale del mercato degli aerei a turboelica con oltre 1.500 pezzi venduti e 1.200 ATR operativi presso 200 linee aeree in 100 Paesi nel mondo.
Avio Aero
Lo stabilimento Avio Aero di Pomigliano d’Arco conta una superficie di 84mila metro quadri coperti e ben 3 centri di prodotto e la sala prova motori più grande d’Europa. Da oltre 30 anni, qui si producono le pale statoriche e rotoriche della turbina di bassa pressione e le camere di combustione per i maggiori programmi dell’aviazione civile e militare come il GEnx, EJ200 e il nuovissimo LEAP, per il quale viene prodotto in esclusiva il combustore con innovativa camera a doppia parete. È inoltre la sede dei servizi di CRO (Component Repair and Overhaul), ovvero delle attività di revisione di componenti progettati e prodotti da Avio Aero. In questa sede, infine, confluiscono tutti i componenti della turbina di bassa pressione del GE9X per l’assemblaggio.