Lugo di Romagna è la città natale e dove riposano le spoglie del più antico e famoso eroe dell’aria italiano: Francesco Baracca a cui è dedicato l’omonimo museo, istituito dalla Giunta Comunale il 3 ottobre 1924 e inaugurato il 16 giugno 1926 alla presenza del principe ereditario Umberto di Savoia.
L’origine della raccolta di cimeli era però già cominciata per volontà dello stesso Baracca che sovrintese in prima persona al trasporto eccezionale di reperti, appartenenti ad aerei abbattuti, scelti a dimostrazione delle tecnologie più moderne applicate alla strumentazione degli aerei e agli armamenti.
I cimeli, esposti a Lugo una prima volta all’interno della Farmacia Rossi nell’ottobre del 1918, ebbero poi una prima sistemazione nell’aula maggiore di Palazzo Trisi. Nel 1920 la collezione venne ampliata grazie alla donazione del Presidio Militare di Bologna con molti pezzi interessanti di fabbricazione austro-ungarica che costituiscono ancora oggi vere rarità nel panorama museale italiano ed europeo.
Il Museo fu allestito fino al 1990 presso la Rocca estense e già a partire dalla sua creazione, ebbe come elemento centrale, lo SPAD VII S2489, esemplare originale appartenuto alla 91a Squadriglia Caccia, comandata da Baracca, dove prestò servizio fra la fine del 1917 e l’inizio del 1918. Costruito nel 1917 dall’azienda francese Societé Pour l’Aviation et ses Derivés negli stabilimenti Blèriot, questo biplano è stato donato alla Città di Lugo in occasione dell’intitolazione del campo di aviazione di Centocelle a Francesco Baracca il 21 aprile 1919. Nella prima sede del Museo l’aereo era appeso al soffitto ed in seguito è stato sottoposto a due interventi di restauro, il primo negli anni ’60 dai tecnici dell’Aeronautica Militare e successivamente, nel 1990, da parte della sezione di Torino del Gruppo Amici Velivoli Storici (GAVS).
Nel 1993 il Museo è stato trasferito nella casa natale dell’Asso, adempiendo le volontà testamentarie del padre Enrico. Dal giugno del 1993 all’aprile del 1999 il Museo ha ospitato una prima sezione, limitata al piano terra, con lo SPAD e alcuni cimeli. Nel 1997 venne donato al Museo un esemplare di Fiat G-91Y appartenuto all’8° Stormo operante presso l’aeroporto militare di Cervia-Pisignano.
Dopo i lavori di consolidamento antisismico nel 2014 e la riapertura un anno dopo, fu installato uno speciale simulatore di volo realizzato nell’ambito di ALISTO – Ali sulla storia, un progetto transfrontaliero triennale che, fruibile per i visitatori, ricrea il paesaggio storico con la mappatura sul modello digitale del terreno delle foto aeree di guerra italiane e austro-ungariche e consente di vedere dall’alto sia il paesaggio degli anni 1915-18, sia quello di oggi, percependone i valori storici e le trasformazioni, constatando a colpo d’occhio i profondi cambiamenti subiti in un secolo. E’ stata inoltre creata una sezione dedicata alla “Collezione Baldini”, fondo di cartoline illustrate della Grande Guerra di notevole pregio.
A Francesco Baracca è dedicato anche il monumento, opera dello scultore faentino Domenico Rambelli, inaugurato il 21 giugno 1936 dal Duca d’Aosta che copre un’area di 1040 mq e poggia su una struttura di cemento armato interamente rivestita di travertino di Tivoli. La statua in bronzo è issata su un piedistallo che reca le date e le località delle vittorie riportate dal pilota, fa sfondo un’enorme ala alta 27 metri.
Oltre a Francesco Baracca, Lugo di Romagna ha dato i natali anche a Fabio Taglioni, ingegnere e progettista della Ducati per cui realizzò negli anni ’50 anche il primo motore con sistema desmodromico per moto, che permise alla casa di Borgo Panigale di conquistare gare e campionati su strada e in pista. Tecnologia che ancora oggi deriva dai progetti sviluppati dall’ingegnere lughese.