Imola

Imola

Sindaco:

Marco Panieri

Sede:

via G. Mazzini, 4 – CAP 40026

Numero Abitanti:

70.008

Telefono:

0542.602 111

Superficie Comunale:

Km2 205

Tradizioni Motoristiche

Imola ha una lunga tradizione motoristica. L’Autodromo Enzo e Dino Ferrari è una delle leggendarie piste della storia della Formula 1, del Motomondiale e della Superbike grazie a un tracciato universalmente riconosciuto come tecnico e impegnativo da affrontare a ritmi elevati, uno dei pochi con senso di marcia antiorario, con un layout sia per auto che per moto e una lunghezza tra i 4.909 e di 4.936 metri, a seconda delle configurazioni. Il circuito e le strutture annesse sono state oggetto di un piano di riqualificazione e di ammodernamento iniziato nel novembre 2006 e conclusosi nel settembre 2007, curato dal noto architetto tedesco Hermann Tilke, specializzato nella realizzazione di circuiti automobilistici. Nell’estate 2009 è stata realizzata la Nuova Variante Bassa, necessaria per rispondere ai requisiti omologativi richiesti dalla Federazione Motociclistica Internazionale. Nell’agosto 2011 il circuito è stato oggetto del lavoro di riasfaltatura del manto stradale, operazione che ha riguardato il 70% del tracciato.

Tutto parte nel 1950 quando quattro amici imolesi appassionati di corse automobilistiche (Alfredo Campagnoli, Graziano Golinelli, Ugo Montevecchi e Gualtiero Vighi) realizzano il sogno di costruire un circuito stabile fra la sponda destra del fiume Santerno, il Parco delle Acque Minerali e le colline intorno alla città. Il presidente del Moto Club imolese Checco Costa si buttò con entusiasmo nel progetto dei concittadini e curò personalmente il disegno delle curve e del loro raggio, ottenne la consulenza dell’Istituto Sperimentale Stradale del Touring Club per i lavori di pavimentazione e riuscì a portare a termine il progetto dell’“auto-motodromo”.

Il 22 marzo del 1950 viene posta la prima pietra ma il primo collaudo fu fatto nella giornata del 19 ottobre 1952 quando il campione di motociclismo Umberto Masetti percorse il circuito con la sua Gilera. In quella stessa occasione furono effettuate anche prove di automobilismo: Enzo Ferrari – che definirà il circuito “il Nurburgring italiano” – fece provare una 340 Sport ai suoi piloti Alberto Ascari, Giannino Marzotto e Luigi Villoresi. L’inaugurazione ufficiale avviene il 25 aprile 1953 con una gara motociclistica valevole per il campionato italiano delle classi 125 e 500, il Gran Premio CONI, e una gara nazionale per le classi fino a 250 cc, il Gran Premio Città di Imola. Ad assistere all’evento giunsero 60mila persone da tutta Italia. La pista diviene sin da subito teatro delle più importanti manifestazioni motoristiche internazionali come la Coppa d’Oro Shell” che diventa la gara motociclistica più reputata del settore. Nel 1954 arriva all’Autodromo anche l’automobilismo con il Gran Premio “Conchiglia d’Oro Shell” riservato alle vetture Sport. La Ferrari di Umberto Maglioli giunge prima al traguardo e si classificano anche due futuri protagonisti della storia dell’automobilismo mondiale: l’inglese Colin Chapman e l’australiano Jack Brabham mentre un tale Bernie Ecclestone corre a Imola in una gara motociclistica con una Norton Max.

 La Formula 1 esordisce sul tracciato imolese il 21 aprile 1963 con la prima gara non ufficiale, vinta dallo “scozzese volante” Jim Clark con la Lotus Climax Brm con la quale alla fine della stagione diventa Campione del Mondo ma fa più clamore la mancata partecipazione della Ferrari. Il Motomondiale approda sul circuito del Santerno il 7 settembre 1967 con il “Gran Premio delle Nazioni”. Nel 1972 Checco Costa inventa la “Daytona d’Europa”, ovvero la mitica 200 Miglia trasportata sull’altro lato dell’Atlantico.

Dopo ampi lavori di ristrutturazione del circuito e la costruzione del nuovo edificio box si svolge, nel settembre 1979, un nuovo GP di Formula 1 che pur non essendo valido per il Campionato del Mondo, vede la presenza di tutti i team partecipanti al campionato. Vince Niki Lauda sulla Brabham di Bernie Ecclestone. La F1 si insedia stabilmente a Imola, dove rimarrà per oltre 25 anni. Il primo GP valido per il Campionato del Mondo sarà il 51° Gran Premio d’Italia. Nel 1981 nasce a Imola il Gran Premio di San Marino che diventa una delle due prove italiane del Campionato Mondiale di F1 con quello di Monza.

Nel 1988 alla morte di Enzo Ferrari il suo nome viene aggiunto alla denominazione dell’Autodromo che diventerà l’attuale “Enzo e Dino Ferrari”. Nel 1989, il 23 aprile, la Ferrari numero 28 di Gerhard Berger va dritta alla curva del Tamburello e si schianta ad oltre 280 chilometri all’ora. Subito viene avvolta dalle fiamme, ma in meno di 15 secondi gli uomini dei servizi di sicurezza intervengono salvando il pilota austriaco. Nel ricordo di tutti rimane la drammatica edizione del 1994, durante la quale nel giro di poco più di 24 ore persero la vita sia Roland Ratzenberger che Ayrton Senna. Dopo la doppia tragedia il tracciato venne profondamente modificato allo scopo di migliorare la sicurezza. Con questa nuova configurazione Imola rimane in calendario per un altro decennio abbondante, sino al 2006.

Dopo un lungo periodo di “esilio” Imola ritorna nel calendario della F1 nel 2020 nell’anno delle problematiche di calendario derivate dalla pandemia COVID. Il Gran Premio, denominato “dell’Emilia Romagna” si svolgerà in due giorni senza il venerdì con le prove libere. La vittoria andrà a Lewis Hamilton su Mercedes, che conquista il settimo titolo costruttori. Nel 2021 il GP di Formula 1 torna a Imola tra il 16 e il 18 aprile e la vittoria va a Max Verstappen su Red Bull.

A partire dal 1996 – e per i tre anni successivi – torna a fare tappa a Imola il Motomondiale con il GP Città di Imola. Nel 2001 debutta lo spettacolare Campionato del Mondo Superbike. Nel 2004 il circuito ospita per la prima volta il Campionato Europeo Turismo FIA (ETCC) e la gara del Campionato Mondiale FIA GT.

L’autodromo, di proprietà del Comune, che ha fatto un forte investimento, sempre più centro polifunzionale e che ha ottenuto dalla Fia (Federazione Internazionale dell’Automobile) il riconoscimento di una ‘stella’ per la sostenibilità ambientale, ospita oltre alle competizioni automobilistiche di velocità, anche altre manifestazioni sportive motoristiche e non, eventi musicali e culturali: dalla Driving Experience alla guida di supercar agli Open Days, dall’ Historic Minardi Day alla classica Mostra Scambio del Crame, dal passaggio del Giro d’Italia di ciclismo ai grandi festival che hanno fatto la storia della musica, eventi che torneranno nel 2022 con i concerti di Vasco Rossi e Pearl Jam.

MAICC – Museo Multimediale Autodromo di Imola Checco Costa – è uno spazio museale innovativo e altamente tecnologico inserito nel contesto unico dell’autodromo della città. Dal settembre 2019 la facciata del MAICC è stata impreziosita dall’opera dal brasiliano Eduardo Kobra, street artist di fama mondiale: un’immagine gigante e altamente evocativa di Ayrton Senna, raffigurato nel suo celebre gesto di dedicare al cielo le sue vittorie.

Monumento Ayrton Senna – All’interno del Parco Acque Minerali si trova il monumento commemorativo dedicato al pilota brasiliano di Formula 1 tragicamente scomparso nel maggio ’94. La statua di bronzo, realizzata dall’artista toscano Stefano Pierotti è stata posizionata proprio in corrispondenza della Curva del Tamburello, che fu fatale a Senna. Metà di pellegrinaggio da parte dei tanti fan del pilota sparsi per il mondo, la scultura, lungo la ringhiera che separa il parco dalla pista, vede una lunga serie di ghirlande di fiori, maglie con dediche, striscioni e bandiere.

Collezione Benito Battilani – Benito Battilani, precursore in Italia del collezionismo di moto d’epoca, riunisce numerose moto d’epoca prodotte da case italiane e straniere tra gli inizi del Novecento e il 1945, tutte restaurate in prima persona e ripercorre l’evoluzione del motore a due ruote, dalla “bicicletta evoluta” alla prima moto guidata da Loris Capirossi. Un’occasione per scoprire la storia dei personaggi che hanno condotto queste mitiche moto, da Vittorina Sambri, la prima donna a partecipare a una competizione di motociclette, a Umberto Faraglia che guidò negli anni venti l’Harley Davidson che stabilì il record dei 175 km/h orari sulla Roma-Ostia. in esposizione varie 4 cilindri, dalla FN del 1905 ad altre degli anni ’20-’40 e numerose moto di produzione italiana come quelle del marchio Frera, il più importante fino agli inizi degli anni ’30, prima dell’affermazione di Moto Guzzi e Gilera; fra queste, la Frera S 8/10 Hp 1140 cm3 del 1921. Presenti nel percorso guidato anche altre moto meno conosciute, come la Pennazio, la Ollearo, la GC (Giovanni Corengia), la Condor con sidecar del 1924. Non mancano modelli unici come la Gardini di Forlì, la Junior e ancora la Garelli Turismo 350 cm3 del 1926 (una delle moto più veloci di tutti gli anni ’20) e la rara Indian Mod. “O” del 1917.

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