Sindaco:
Alberto Cantone
Sede:
Piazza Martiri della Libertà, 28 – 28066
Numero Abitanti:
15.740
Telefono:
0321.800.700
Superficie Comunale:
Km2 29,54
Sito Web:
Tradizioni Motoristiche
Nell’ala sud del Castello Visconteo Sforzesco si trova la sala Museo Achille Varzi dedicata alle imprese del grande campione di Galliate, dal debutto con le moto ai trionfi con le auto.
Achille Varzi nacque l’8 agosto 1904, terzogenito figlio di Menotti Varzi e di Giuseppina Colli Lanzi. Menotti era fratello di Ercole, industriale e poi senatore del regno, fondatore della Manifattura Rossari e Varzi.
Il primo amore sportivo di Achille è la moto che, da divertimento e utilità per recarsi a scuola e svolgere commissioni per l’ azienda, diverrà presto sport agonistico. Dal 1922 in poi diventa uno dei protagonisti del motociclismo sportivo. Corre con la “Garelli 350” diventando subito un’icona anche di stile grazie a quello che oggi definiremmo un outfit riconoscibilissimo: maglione e girocollo, pantaloni knickerbocker e stivali in pelle a cui si aggiunge la sigaretta in bocca: “Macedonia” di tabacco biondo.
Nel 1923 le prime affermazioni nelle prove del campionato italiano e subito il primo titolo tricolore. Nel 1924 passa alla classe 500. Corre con la Frera, poi passa alla Norton e quindi alla “Sunbeam”. Nel 1926 comincia l’epopea automobilistica di Achille Varzi, con la mitica “Bugatti 1500, quattro cilindri”.
Storici sono i suoi scontri in pista con Tazio Nuvolari tra vittorie nazionali ed internazionali coi due che si alternano sul podio. Leggendarie sono le sfide tra Varzi e Nuvolari sulle piste di Monza, nelle Mille Miglia, nella Targa Florio e nei circuiti internazionali. Varzi e Nuvolari si ritroveranno anche nella stessa scuderia dell’Alfa Romeo, sotto la direzione di Enzo Ferrari.
Il 1933 va ricordato come nascita ufficiale di quella che oggi chiamiamo Lotteria. Per la prima volta una lotteria viene abbinata a un evento, una corsa automobilistica: la Lotteria di Tripoli che verrà vinta da Varzi, seguito da Nuvolari.
Nella metà degli anni ’30 Varzi passa alla auto Union. In piena stagione agonistica viene assalito da forti dolori che derivano da un’appendicite. Non intende interrompere le corse e Ilse Hubach, moglie del pilota Paul Pietsch, con cui ha una relazione gli propone di lenire i dolori con della morfina. Scelta devastante che gli compromette la carriera sportiva in ascesa .
Achille Varzi rinasce dopo la guerra. Nel maggio 1945 riunisce piloti, tecnici e giornalisti e forma un comitato per rilanciare l’automobilismo. Riprende a correre con nuovi successi a Buenos Aires, Rosario, Interlagos. Conosce la “Equipo Argentino” con i suoi piloti, in particolare Juan Manuel Fangio, figlio di italiani emigrati in Argentina.
Si arriva così a giovedì 1° luglio 1948. Siamo in Svizzera per le prove del circuito di Bremgarten. Nel tardo pomeriggio scende una pioggia uggiosa. Varzi è alla guida dell’Alfa Romeo 158. Improvvisamente, vicino alla curva Jordenrampe, la macchina scivola sull’asfalto bagnato a velocità non elevata e comincia ad andare in testacoda, colpisce la barriera e dopo la curva esce di strada finendo sul terrapieno, rovesciandosi lentamente e imprigionando il pilota. I soccorritori troveranno Varzi ormai esanime.
Al funerale, a Galliate, sono presenti tutti i campioni del momento ad eccezione di Tazio Nuvolari, che ha gravi problemi di salute dopo essere stato colpito, l’anno prima, all’arrivo della Mille Miglia, da un collasso.
I piloti dell’Equipo Argentino si trasferiranno a Galliate in villa Varzi, dando vita alla squadra che, guidata da Fangio, raccoglierà l’eredità sportiva di Varzi.