A Castel d’Ario presentato il libro su Tazio Nuvolari. Castro. “Un mito da mantenere vivo, soprattutto tra i giovani”.
21 novembre 2024 – Mercoledì 20 novembre, alle ore 18.30, nel Palazzo Pretorio a Castel d’Ario, si è tenuta la prima presentazione in terra mantovana del libro “Nuvolari in sella”, scritto dal giornalista Gian Paolo Grossi che ha dedicato due anni allo studio e alle ricerche di foto e documenti, anche rari, raccogliendo l’eredità dall’ indimenticabile Cesare De Agostini, l’ ex giornalista della Gazzetta di Mantova, scomparso nel 2022, sicuramente il più grande biografo di Nuvolari e tra i più noti autori di storia dell’automobilismo sportivo.
Uno dei desideri espressi da De Agostini nei suoi ultimi anni di vita era proprio la realizzazione di un libro sull’attività del leggendario campione come motociclista, non certo un segreto per i più appassionati ma forse la parte meno conosciuta dal grande pubblico. Nuvolari, ricordato in tutto il mondo per le sue vittorie su Alfa Romeo e Auto Union, è stato infatti anche un grande campione di motociclismo, sulla Bianchi Freccia celeste e tante altre.
Il libro è stato anche un’occasione per ritrovare lo spaccato storico dell’Italia degli anni ’20 del secolo scorso e in particolare dell’industria motoristica italiana e internazionale. Quella che a Castel d’Ario è stata celebrata pochi giorni fa nell’ottava edizione della Giornata mondiale del motorismo storico.
In primo piano ovviamente la figura di questo gigante della velocità, il cui mito – come ha sottolineato il sindaco Daniela Castro – “va mantenuto vivo, soprattutto tra i giovani. Un illustre testimone sportivo di fama mondiale a cui sono legati tanti ricordi anche non motoristici come il legame con il poeta Gabriele D’Annunzio che gli regalò una spilla, poi suo distintivo, cioè quella piccola tartaruga d’oro con la dedica “All’uomo più veloce, l’animale più lento”. O come il monumento cittadino realizzato dallo scultore casteldariese Giuseppe Menozzi, commissionato dalla moglie Carolina, che esprime Nuvolari in tutto il suo stile. Lo stile di quello che, a tutt’oggi, è celebrato, come diceva Ferdinand Porsche: “come il più grande pilota del passato, del presente e del futuro”.